False fatture e riciclaggio con i bonus edilizi, sequestrati 40 milioni di euro

2' di lettura 01/08/2023 - I finanzieri del Nucleo Operativo Metropolitano di Bari hanno eseguito numerose perquisizioni e sequestri nelle province di Bari e Foggia in attuazione di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dalla Procura di Bari per un valore di oltre 40 milioni di euro

Il sequestro riguarda beni riconducibili a cinque persone, indagate a vario titolo per emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indebita compensazione, riciclaggio ed autoriciclaggio, e sei società con sede a Bari e Gioia del Colle.

Le attività di indagine hanno permesso di individuare soggetti che hanno utilizzato in maniera indebita le misure agevolative della cessione del credito d’imposta in relazione ai “bonus edilizi” (superbonus 110%, bonus facciate, sisma bonus ecc.). Gli approfondimenti investigativi hanno consentito alle Fiamme Gialle di individuare l’esistenza di un circuito fraudolento, che graviterebbe intorno alla figura di un commercialista barese, rappresentante legale di numerose società operanti nel settore edile, il quale ha creato i presupposti per l’utilizzo presso l’Agenzia delle Entrate di crediti d’imposta di fatto inesistenti, a fronte di lavori di ristrutturazione asseritamente effettuati ma privi di riscontro in danno di ignari contribuenti, tutti dichiaranti redditi modesti o nulli.

Le operazioni fittizie sarebbero state scoperte sulla base di alcuni indici di anomalia, tra i quali l’assenza di alcuna pratica edilizia istruita presso i riferimenti catastali indicati e in alcuni casi, la difformità della licenza rispetto ai presunti lavori eseguiti; la mancanza di fatture di esecuzione dei lavori da parte del fornitore/impresa esecutrice. Ottenuta la concessione dei crediti d’imposta fittizi da parte dell’Agenzia delle Entrate, gli stessi venivano monetizzati direttamente dalle società rappresentate dall’indagato mediante cessione del credito alla società Poste Italiane S.p.A., ceduti a soggetti terzi (persone fisiche e/o giuridiche), i quali provvedevano, anch’essi, a monetizzarli attraverso l’ulteriore passaggio di cessione dei crediti alle Poste o li utilizzavano indebitamente in compensazione al pagamento di debiti di natura tributaria e/o previdenziale.


   

di Redazione





Questo è un articolo pubblicato il 01-08-2023 alle 11:00 sul giornale del 02 agosto 2023 - 30 letture

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